Campagna Stop Glifosato: presentato il dossier “Il Veleno è servito”

Ad aggiornare il tema del Glifosato, già trattato in un precedente articolo, riportiamo la notizia che le Associazioni A Sud, Navdanya International e CDCA hanno presentato recentemente un dossier dal titolo: “Il Veleno è servito – glifosato e altri veleni dai campi alla tavola”

Il documento racconta storia, evoluzioni e rischi dell’utilizzo dei pesticidi in agricoltura, soffermandosi sugli studi scientifici pubblicati, sui profili normativi, sul conflitto di interessi che coinvolge le lobbies agrochimiche impegnate ad ottenere normative più permissive e sulle azioni dal basso promosse in diversi paesi da cittadini, agricoltori e movimenti sociali in prima linea per difendere la propria salute e la sovranità alimentare.

Il dossier è gratuitamente scaricabile in e-book a questo link

Contestualmente sono stati presentati i risultati delle analisi effettuate su un campione di donne residenti nella zona di Roma sul tema del glifosato.

La raccolta dei dati condotta dal Salvagente, parla chiaro: 14 donne su 14 esaminate sono risultate positive alla ricerca di glifosato nelle loro urine!

Se non si cambia rotta nessuno può sentirsi al sicuro. Né può pensare che lo siano i propri figli, neppure se non hanno ancora visto la luce” spiega Riccardo Quintili, direttore del mensile il Salvagente, che ha presentato in conferenza stampa il numero della rivista dedicato proprio ai pesticidi, aggiungendo che “tra le tante cose da cambiare c’è anche l’atteggiamento di chi dovrebbe istituzionalmente difendere i consumatori e invece spesso si macchia di conflitti di interessi che ne ottenebrano il giudizio.” Il riferimento è ai troppi scandali che hanno accompagnato gli studi sulla sicurezza del glifosato, in particolare quelli che nel corso degli ultimi anni lo hanno assolto sconfessando la “probabile cancerogenicità” dichiarata dalla Iarc.

I quantitativi di glifosato riscontrati dalle analisi vanno da 0,43 nanogrammi per millilitro di urina fino a 3,48 nanogrammi. Pochi? Molti? Impossibile dare un giudizio, dal momento che non esistono quantità massime consentite. Quel che è certo è che il glifosato non dovrebbe mai essere presente nel nostro organismo, tanto meno in quello dei nascituri.

Con quali rischi? Patrizia Gentilini, oncologa e membro del comitato scientifico di ISDE – Medici per l’Ambiente, ha spiegato: “Ci sono numerosi dati sperimentali condotti su cellule placentari ed embrionali umane che dimostrano come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata. Quindi si tratta di una sostanza genotossica oltre che cancerogena, come ha stabilito la Iarc, non dimenticando che l’erbicida agisce anche come interferente endocrino”.

Indiziato numero uno, secondo le analisi presentate dal mensile dei consumatori e da A Sud è l’alimentazione: la strada che porta il glifosato all’interno del nostro organismo passa inevitabilmente per quello che portiamo in tavola. Non solo pane, pasta, farina e altri prodotti a base di farina come hanno dimostrato le nostre analisi condotte un anno fa dal Salvagente. Oltre l’85% dei mangimi utilizzati in allevamenti, infatti, sono costituiti da mais, soia, colza Ogm, resistenti al glifosato.

 

SOTTOSCRIVI ANCHE TU LA PETIZIONE QUI e approfondisci l’argomento sul sito Stopglifosato

 

Secondo Ruchi Shroff, dell’associazione Navdanya International, braccio italiano dell’omonima associazione indiana presieduta dalla scienziata e attivista Vandana Shiva: “in tutto il mondo la società civile si sta mobilitando contro l’uso degli agrotossici promosso dal Cartello dei Veleni delle multinazionali che si arricchisce ai danni dei cittadini e a spese degli Stati. L’Italia deve assumere un ruolo più consapevole nelle sedi competenti per difendere la salute dei cittadini, le piccole e medie imprese agricole, la ricchezza culturale e le eccellenze alimentari, come pizza, pasta e pane, che già ora vengono inquinate dal grano canadese al glifosato. Il dossier dimostra come sia possibile un sistema di produzione e distribuzione del cibo sostenibile, equo e salutare contro un sistema industriale anti-ecologico, iniquo e tossico”.

Nel mirino anche le politiche di regolamentazione delle sostanze tossiche in agricoltura; per Marica Di Pierri, A Sud, “occorre cambiare radicalmente la maniera in cui produciamo il cibo. Un’agricoltura senza pesticidi è possibile ed è una questione di salute oltre che di tutela dell’ambiente in cui viviamo. C’è bisogno di rivedere le procedure autorizzative affinché siano trasparenti e non condizionate dallo strapotere delle multinazionali produttrici”.

 

 

Seguici su

Newsletter

Post correlati

“La fornace artistica”, giornata di festa all’Az.Agricola Schiaffonati

Domenica 7 luglio siamo tutti invitati all'AZIENDA AGRICOLA ATTILIO...

La Spesa Sospesa diventa ancora più Solidale

Prosegue l'iniziativa presso i Mercati Contadini di Prendiamoci Cura,...

“Trattori in movimento”: ma verso dove?

L'agricoltura convenzionale è vittima del sistema iniquo in cui...

“Dal carrello al piatto”, consigli per una sana alimentazione

#Oltreiperimetri è un progetto di Welfare di Comunità del...

“…con le mani nella terra!”

5 incontri gratuiti per imparare a "mettere le mani...

Sponsor

spot_img

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here


spot_imgspot_img

Nella stessa categoria

Prendiamoci Cura 2024: “La bio-diversità alla base della comunità”

Domenica 29 settembre: torna la Festa di Prendiamoci Cura. Un appuntamento con il cibo buono, per chi lo consuma e per chi lo produce.  Dalle...

Occasioni di riflessione e altri appuntamenti da non perdere nella giornata di “Prendiamoci Cura 2024”

Il ricco programma della festa della nostra Associazione di domenica 29 settembre a Rho è davvero ricco di appuntamenti interessanti, per tutte le età....

“Prendiamoci Cura 2024”: i laboratori, gli incontri e le attività che animeranno la festa

Vi abbiamo presentato il programma della festa della nostra Associazione che domenica 29 settembre in Piazza San Vittore a Rho celebrerà il suo quindicesimo...