In queste settimane si è data ampia notizia su tutti i canali di informazione della protesta da parte degli agricoltori, il cosiddetto “popolo dei trattori”. Il movimento è iniziato in Centro Europa e si è diffuso rapidamente in tutto il Continente, facendo breccia anche in Italia.
Ma come si sa, gli agricoltori non sono tutti uguali, come anche i paesi e le varie caratteristiche delle produzioni o allevamenti: e così si è capito fin da subito che la protesta non aveva un obiettivo univoco.
Guerra in Ucraina, riscaldamento globale, aumento del gasolio, utilizzo maggiore o minore dei pesticidi, regole più “green” richieste dalla UE, gli investimenti sul cibo sintetico, la mancata detassazione in Italia… sono veramente tante e differenti tra loro (in alcuni casi diametralmente opposte) le cause di queste proteste., e ci vorrebbero davvero centinaia di articoli per discutere di ogni aspetto.
Prendiamoci Cura e tutti i Gruppi d’Acquisto Solidale in Italia continuano da decenni la loro forma di “protesta” non urlata ma decisa nel volere e nel vivere quotidianamente un altro tipo di economia agricola, fatto di valori etici e a beneficio solidale di tutta la filiera.
Come approfondimenti a questi temi, alleghiamo le riflessioni da parte di Maurizio Gritta, storico fondatore di “Iris” e agricoltore biologico “della prima ora” in Italia, in un articolo di Altreconomia
https://altreconomia.it/la-protesta-dei-trattori-vista-da-chi-fa-agricoltura-biologica-dal-1978/
Inoltre pubblichiamo un comunicato stampa dal titolo “Cambiamo Agricoltura” scritto congiuntamente da diversi enti e associazioni accomunate da un approccio ad un’agricoltura legata maggiormente al tema ambientale.